Libro “Le mura di Verona”

L’Arena di Verona ha dedicato un articolo alla pubblicazione del libro “Le Mura di Verona”, che Vetrerie Riunite ha contribuito a realizzare.

Il testo, edito da Chartesia, racconta ed approfondisce il contesto storico, il ruolo strategico, gli aspetti costruttivi, la configurazione e lo stato di conservazione del sistema bastionato veronese.

 

Riportiamo qui la prefazione al testo scritta da Luca Villa, amministratore delegato di Vetrerie Riunite:

“In occasione delle celebrazioni per i 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, una parola, un concetto ricorre sugli altri: l’ingegno. Creatività e saper fare è il filo rosso che attraversa le generazioni e fa in modo che ognuna lasci il segno tangibile del suo passaggio sul territorio in cui è vissuta, instaurando un dialogo di valore che consegna al futuro saperi, tradizioni, conoscenze. Un patrimonio che la nostra città, Verona e le sue mura, riconosciute Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco, raccontano ininterrottamente, consegnando a noi le vestigia di una città di impareggiabile bellezza e ricchezza ma anche la memoria di attività e conoscenze di eccellenza.

Perciò, quando abbiamo appreso della pubblicazione di un volume sulle mura di Verona per celebrare l’anno di Leonardo, abbiamo pensato di voler contribuire alla narrazione di questa storia di eccellenza. La nostra azienda è da sempre inserita in questo territorio con il quale abbiamo un legame profondo, poiché da esso abbiamo ereditato tutto, valori, creatività, saper fare, spirito d’iniziativa. Forti di questo spirito, di queste virtù che appartengono al dna di una città, abbiamo cercato di avere una parte attiva e positiva nella comunità, restituendo con il lavoro quello che abbiamo ricevuto. Poiché il lavoro rappresenta il meglio di noi, è l’espressione tangibile del nostro stare nel mondo, nel quale cerchiamo di portare un pezzo del nostro ingegno, contribuendo allo sviluppo economico e culturale della nostra zona.

Sostenere dunque la conoscenza del nostro patrimonio storico, di monumenti che sono arrivati a noi, scalfiti sì dal tempo, ma carichi di storie e di memorie, rappresenta la nostra volontà non solo di celebrazione ma anche di ascolto, un modo per tenere viva l’esperienza di chi è venuto prima di noi. Poichè veniamo da molto lontano e andiamo ancora più lontano. Conservare la memoria è un dovere e un piacere poiché parla di noi e della nostra comunità a coloro che un giorno ne raccoglieranno l’eredità.”